martedì 30 giugno 2009

10 domande a...

Quella che vi andiamo a presentare è una nuova rubrica del nostro blog nella quale andremo ad intervistare personaggi più o meno noti del nostro sport; partiamo oggi da un giovane sconosciuto ma pieno di talento che ci dicono abbia il vizio di parlare troppo e scrivere ancora di più... Signore e signori... a voi... STEFANO GALLETTI!!!

...Potevano bastare anche nove!

(in omaggio a Paolo Rossi)

1) I JWOC 2009 sono oramai alle porte, tu sei stato nominato speaker ufficiale dell’evento in collaborazione con un professionista finlandese: parlaci di come ti sei preparato all’evento, foto? Palmares? Ma soprattutto, ci spieghi perchè continuano ad affiancarti dei professionisti? Senti poca fiducia intorno a te? Vorresti il 61% degli italiani dalla tua parte?

Non cominciamo con le inesattezze da “stampa di regime”... non sono stato nominato e non sono lo speaker ufficiale! “Siete sempre... i soliti... vecchi... orientisti!!!”

Tutto nasce dal fatto che oggi, purtroppo, quando si parla di speaker in Italia il primo nome che viene in mente è il mio (fanno così anche i magistrati e le veline!). Il che è diventata l’ennesima “pietra tombale” messa su un ruolo che invece dovrebbe vedere qualche giovane alla ribalta (per fortuna adesso hanno messo in mano un microfono anche ad Aaron Gaio, e l’Erebus ha ritirato fuori dal cappello Paolo Mutterle che sembrava finito su Rete4).

Insomma c’erano ‘sti JWOC che giravano e c’era ‘sta faccenda dello speaker da sistemare, che ronzava intorno come un uccello padulo in cerca del... ci siamo capiti!

Così al Consiglio dei Ministri... no, ai WMOC 2008 in Portogallo (ma l’età media ai WMOC è 30 anni inferiore) ho affrontato la situazione e ho parlato a quattr’occhi con Franco Orler, visto che avevo già fatto due chiacchiere con Timo Teinila e sondato la possibilità di una sua risposta affermativa. Per me era finita lì. Poi Roberto Pradel, dal movimento autonomista del Primiero, mi ha chiesto di dare una mano ed ho risposto: “Ma non c’è già Teinila con Poetsch ai JWOC?” E lui mi ha detto “Si, ma come la mettiamo con la Dolomiti 5 days di contorno?”. E così ho dato il mio ok per affiancare Poetsch alla gara di contorno. Devo sempre fare tutto io sennò vedi dove finisce il 61% di consensi...

Infine Teinila ha chiesto una voce italiana per i JWOC, e dato che Apicella era in giro per concerti, mi sono ritrovato cooptato sui Mondiali... povero Timo, non sa ancora che grana gli è caduta sulla testa!

Credo che gli italiani (pardon, gli organizzatori) abbiano fiducia in me, forse troppa! Io per fortuna ho visto come lavora in fase di preparazione Andrea Rinaldi (che per me resta il migliore di tutti) e gli ho copiato qualche trucco, come in passato ho fatto con il buon “divo Giulio”.

Il resto ce lo mette la mia timidezza... lascio che le preoccupazioni si dissolvano mentre faccio la gara prima del minuto zero, e poi ad un certo punto il mio vero IO si impadronisce del corpo e tutto diventa facile. Facile per me, non facile per i professionisti per i quali divento una scheggia impazzita (chiedere in giro, nemmeno tanto lontano dalla vostra provincia). In effetti mi rendo conto spesso di quel che ho detto e di come l’ho detto quando gli amici mi relazionano a gara finita! Un po’ come Silvio si rende conto di quel che dice solo quando si ammira al Telegiornale...

2) Un’edizione quella dei JWOC 2009 completamente targata trentino (meglio ancora Primiero), tu sarai l’unico elemento di spicco dello staff a non parlare il dialetto locale, una bella responsabilità: che ti aspetti dall’evento come esperienza e come risultato.

Questa è una bella domanda! (volevo tradurre la frase in dialetto primierotto... ma poi mi sono reso conto che davvero non lo so, quindi in fondo la domanda è formulata correttamente!).

Credo che sarà una esperienza unica, in quanto avrò la possibilità di lavorare per la prima volta con ori-speaker professionisti (in fondo non lo erano né Walter Peraro, Andrea Rinaldi, Francesco Isella o Alberto Grilli).

Da un lato sono tranquillo... diciamo che se Timo Teinila “porta a casa” la Jukola non dovrebbe aver problemi con i JWOC. Dall’altro sono curioso di vedere come funzionerà l’integrazione tra un italico esuberante ed un serioso professionista del nord: la mia tendenza alla “sbracatura galeazziana” (anche se io ho sempre preferito lo stile di Paolo Rosi) è sempre dietro l’angolo, non vorrei che a metà JWOC i prof. alzino bandiera bianca o mi epurino del tutto...

But seriously, spero che l’esperienza mi servirà anche in ambito lavorativo, per aumentare il mio grado di confidenza a parlare in pubblico in situazioni nelle quali non puoi prevedere tutti gli eventi ma non ti è consentito avere pause o titubanze. Metà del lavoro che ho svolto in Lussemburgo ed in giro per l’Europa a tenere corsi e presentazioni è stata preparata praticamente sui campi di gara italiani... non esiste che quattro banchieri scannagatti del nord Europa possano mettere in difficoltà uno che ha dovuto parlare dopo la prolusione dell’ex-presidente sull’orsa Yurka!

3) Questi Mondiali si intrecciano con molte altre candidature che l’Italia ha presentato all’IOF, se i Mondiali MTBO 2011 (Veneto) ci sono già stati assegnati si aspetta agosto per sapere se avremo i Mondiali Master del 2012 (Puglia) e la candidatura per i Mondiali Assoluti 2013 è stata presentata. Tanta carne al fuoco... Che ne pensi realisticamente? o meglio, pensi che il movimento orientistico italiano sia pronto per affrontare impegni di questa portata? (ovviamente mi riferisco soprattutto ai WOC 2013 o 2014 che sia...)

Ok, la domanda mi aiuta a sapere che sarà il Veneto 2011 ad ospitare i Mondiali... mi chiedo se mi sono perso qualcosa sul sito Fiso...

Onestamente, quando ho sentito (sempre per sentito dire...) che la Fiso aveva chiesto sia i WMOC 2012 che i WOC 2013 ho avuto un brutto pensiero. Mi spiego: in passato, quando volevo essere sicuro che una rivista di scacchi accettasse un mio lavoro o un articolo, gliene mandavo due di cui magari uno dei due scadente. Questo fungeva da “morituro”, ovvero metteva l’editore nel difficile compito di rifiutarli entrambi, quindi in genere almeno uno dei due mi veniva accettato.

Ecco... per natura sono diffidente ed il primissimissimo pensiero è stato che una delle due richieste fungesse da “morituro” per consentire all’altra di essere accettata (quale delle due lo lascio decidere ai lettori).

In realtà, sempre dai vari sentito dire, mi sembra che ci sia da qualche mese un livello intermedio di orientisti che stanno lavorando attivamente, con grande capacità e professionalità, per il buon esito di entrambe le proposte! Mi chiedo perchè sul sito Fiso non ci può essere un diario dei WOC nel quale scrivere che il tal ed il talaltro mammasantissima dell’IOF sono stati a vedere le tali cartine, che le hanno apprezzate, che si sono già informati sulla logistica... Non si tratta di alimentare false speranze, solo di raccontare cosa succede al di fuori del cerchietto magenta della prossima lanterna che stiamo cercando.

Alla domanda “Siamo pronti?” rispondo che per terreni, tracciatori e organigramma di una organizzazione mondiale ci sono alcuni microcosmi italiani (ne conosco uno sull'Altopiano dei Sette Comuni) che non temono il confronto con nulla e nessuno, nemmeno gli scandinavi o gli svizzeri.

Temo molto, ovviamente, alcuni aspetti quali la capacita di coinvolgimento dei mass media nazionali (che non si limiti al giornale locale), il coinvolgimento del territorio che non viva l'evento come una interferenza nelle normali estati di villeggiatura, e la creazione di un evento di livello mondiale con tutti gli annessi e connessi.

E mi piacerebbe anche che il Mondiale, se portato in una zona fuori dai consueti circuiti nazionali, non resti una cattedrale nel deserto. Ma mi rendo conto che sto scrivendo dei desiderata senza fornire uno straccio di proposta...

4) Siamo a fine giugno e sono passati più di sei mesi dall’insediamento del nuovo presidente e del nuovo consiglio federale. A tuo parere è cambiato qualcosa? Vedi segnali di nuove tendenze nel nostro movimento? Credi siano necessarie?

Che sia cambiato qualcosa è certo, ma non so veramente cosa ed in che direzione. Non sono mai stato dentro alle stanze del potere, né durante l’era Paris né ora, e non ho nemmeno visto verbali recenti delle sedute del CF.

Anche le proposte sui Mondiali non le vedo come emanazione del solo CF attuale, ma come proseguimento di un lavoro che necessariamente, soprattutto da parte dei comitai organizzatori, doveva essere partito da tempo.

Il mio auspicio era (ed è) che il CF nuovo non provvedesse come prima cosa a fare piazza pulita delle esperienze del quadriennio passato, che per forza di cose anche agli occhi dei critici feroci non potevano proprio essere tutte negative... Questa cosa viene definita talvolta “Buttare via il bambino con l’acqua sporca”, e come risultato produce solo dei tesserati capaci che vengono messi in disparte e non sono più in grado di dare contributi. Non siamo ancora in numero sufficiente per permetterci di accantonare questo o quel dirigente, questa o quella persona, solo perchè ritenuti “compagni di merende” della gestione passata.

Posso dire qualcosa sulle news del sito Fiso? Qualcosa in effetti mi ha lasciato un po’ spiazzato. L’apporto di un professionista ha senz’altro aperto strade verso l’esterno che noi volontari non potevamo nemmeno immaginare... però i referenti regionali che assicuravano tanto materiale per i tesserati (intendo i racconti sulle gare) sono rimasti orfani di una guida. Ho avuto modo di spiegare ai vari responsabili che non va sottovalutato l’apporto di una figura di coordinamento (che non posso\voglio più fare io) che deve continuare a garantire il flusso di notizie verso l’interno e magari al tempo stesso aiutare il professionista_non_orientista a capire quale gara sia più importante di un’altra, a sapere che c’è la Coppa del Mondo in contemporanea con gli Europei MTB-O, e le mille altre cose ancora di un movimento sportivo come il nostro.

5) A nostro parere nell’Italia orientistica mancano occasioni per un pubblico e franco confronto tra le diverse voci del nostro movimento. L’unico strumento sono i blog nei quali è possibile esprimere pubblicamente opinioni, critiche più o meno costruttive... Pensi potrebbe essere utile un forum pubblico ed ufficiale nel quale ci si possa confrontare anche con gli organi della dirigenza? (ti dico già che la mia opinione è che non gliene fregherebbe niente a nessuno...)

Ogni tanto sono solito dire che “chi vive in una casa di vetro dovrebbe astenersi dal tirare sassi”, perchè quella casa di vetro non è pronta per assorbire e sfruttare in modo positivo il senso di una sassata. Mi sembra che molto spesso le critiche, anche quelle più benevoli e qualificate, siano viste come espressioni di invidia, o come un tentativo per denigrare il lavoro di un altro, o per smorzare un successo per trarne vantaggio personale. Questo l’ho vissuto in prima persona nel mio ruolo di redattore: la mia indole è quella del “piuttosto che niente, è meglio piuttosto” e quindi tendo ad essere molto benevolo... il che ha fatto sì che talvolta le critiche agli organizzatori siano diventate critiche al redattore!

Diciamo che non tutte le critiche riescono a raggiungere le vette di Dario Stefani, il cui “Mi trovi tra i rovi” resta per me una vetta inarrivabile che coniuga il racconto della gara per chi c’era e chi non c’era, la sdrammatizzazione di cose che effettivamente avrebbero potuto andare meglio, il gusto della satira ma anche la forte partecipazione dall’interno di un evento.

6) Pensi che il livello di alfabettizzazione in Italia sta diminuendo? In caso afermativo, pensi che è colpa della mancanza di un informazzione coretta è puntuale? Fai parte della Resistenza (cit. John Connor)?

Penso che un buon italiano agliuta il lettore ad afrontare un articolo. Una espresione corrteta è sempre da preferire ad una poco chiara.

Il livelo del mio italiano è sempre molto involuto... uso tropo i puntini di sospensione e le virgolete. Ma e il mio stile. Forse uso troppo anche i congiuntivi e i condisionali, ma sai vengo dal classico (60\60 alla maturità) e mi vien facile parlare forbito. Quindi, si! Faccio parte della Resistenza!

7) Bene, dopo un’introduzione soft andiamo giù con le domande pesanti: parlaci dei tuoi rapporti con minorenni, escort, trans, trapianti di capelli e pigiama party in ville di lusso.

Magari!

Questo mi consente di ricordare una delle prime polemiche che coinvolsero lo Stegal scrivano... quando qualcuno mi disse che citavo certe atlete più di altre perchè così facevo bella figura nei loro confronti per chissà quali fini... ed io risposi “certamente che è così! Non lo sapevi?”.

Poi nel corso degli anni anche io sono rimasto vittima della stampa malevola e *ista (al posto dell’asterisco ognuno metta quel che vuole): sono stato fidanzato a mia\sua insaputa con una super-atleta, voce che è arrivata anche in Svizzera, sono stato mandato in onda mentre arrivo al traguardo più sanguinante di Martin Johansson e AlaForte messi insieme, una volta addirittura (su TCA?) mentre arrivo al traguardo nudo dalla cintola in su dopo un volo nel filo spinato.

Lasciamo perdere della volta che mi trovai candidato alla Presidenza, perchè quella fu arte e non maldicenza :-)

Però questo è niente con certi racconti che girano ancora, di quella volta che sono rimasto nudo come un verme in campo durante il time out per protestare con il mio allenatore, o di quella volta che finimmo alla caserma dopo una mega rissa con i tifosi locali... Voci malevole, appunto!

8) Parliamo ora dello Stegal atleta: bisogna dire qualcosa o passiamo subito alla prossima? Ci dici come hai cominciato? Tu parli sempre dei tuoi incubi e delle carte che temi più di altre, ci dici qual’è il risultato che ricordi con maggior piacere?

La prossima è la gara per la quale mi sono allenato tutto l’anno! (ogni gara)

Ho cominciato a Ronzone nel ’92; su quella carta i ragazzi della nazionale hanno appena fatto le selezioni JWOC e quando leggo Michael Baggio che scrive “...molti problemi, pochi hanno avuto una gara pulita...” dico “mavà???” e penso a quella prima volta. Ma non avevo incubi, solo una gran voglia di vendetta!

Gli incubi li avevo, davvero, negli ultimi periodi trascorsi a giocare a basket. Hanno cominciato ad arrivare quando un mio compagno di squadra ci ha lasciato durante una partita. Quelli sì che mi hanno fatto smettere.

Il risultato che ricordo con maggior piacere è il fatto che dal ’92 ad oggi non ho imparato granché come orientista ma ho incontrato uno sport che mi ha dato tantissimo, e persone che si sono mostrate umane come poche altre ho incontrato in vita mia... vabbé... ok... la volta che ho vinto a Roskilde in H35!!!...

Ma era una park-O. Sulla gara intera nel bosco, la gara di Torslanda all’O-Ringen. Su una sola parte di gara, le prime 10 lanterne in Val di Nos agli Highlands Open 2008.

9) Due sogni nel cassetto che intendi realizzare. Uno orientistico e l’altro no.

Orientistico. Il mio sogno è quello di essere messo nelle condizioni di continuare a divertirmi nei boschi, in fondo quando dico che voglio essere il primo italiano a correre due volte in H100 all’O-Ringen scherzo ma non troppo...

Il sogno non orientistico non lo posso mettere per iscritto... ogni tanto ricordo di quando pensavo che non sarei riuscito come studente ma poi mi sono laureato bene in fisica, poi che non avrei sfondato nel mondo del lavoro ma in fondo un po’ di carriera in banca l’ho fatta... adesso ci sono altre cose a cui sto pensando. Vedremo.

10) Un ricordo della tua carriera di un orientista che ti ha impressionato, come persona o come sportivo (uomo o donna che sia).

Minna Kauppi.

Facile, eh? Ma io dico Minna Kauppi perchè ho avuto il raro piacere di guardarla negli occhi mentre mi raccontava della sua nipotina, e se voialtri maschietti pensate che i suoi occhi siano luminosi... non li avete visti brillare davvero (gli aerei in atterraggio a Malpensa hanno avuto problemi di orientamento).

Perchè non ha avuto alcun senso logico sentirmi dire da una campionessa del mondo “la prossima tratta la guidi tu”. Perchè non esiste che una persona così ti racconti dei suoi errori e delle sue ambizioni a meno che tu non sia il biografo personale!

Arrivando da uno sport nella quale quasi tutte le vedette sono inarrivabili (non proprio tutte... Dino Meneghin è una persona straordinaria, come anche Joe Barry Carroll e Mike D’Antoni), pensavo che questi super-campioni vivessero in un altro mondo.

Invece non è così, per fortuna. Potrei citare anche Simone o Tero, o Thomas Buehrer prima di loro: per Buehrer IO ero il fenomeno perchè ero andato ad intervistarlo per una rivista di scacchi!

Chiudiamo con una domanda che faremo a tutti gli intervistati. Chiarisci i tuoi rapporti con i membri dell’Er Team

Intanto vi suggerisco di dotarvi di qualche “quota rosa”...

Vista da fuori Er-Team è una entità veramente strana.

Ad uno sguardo appare come una setta super-segreta di fedelissimi adepti della dura e pura religione orientistica, senza cedimenti e senza tolleranza per tutto ciò che non è integerrimo: una tratta banale, una carta con qualche raffazzonatura qua e là.... non sono peccati veniali ma capitali.

Poi do un’altra occhiata e vedo una specie di caleidoscopio di amici che non fermano il loro interesse alla società\provincia\regione\nazione ma sono ormai diventati una entità sovranazionale con ramificazioni in Danimarca, Francia, Oceania e pianeti limitrofi, in una continua evoluzione attraverso scambi di esperienze che portano a migliorare, a crescere.

Poi vado in partenza con Tom, che ha qualche Jukola e Tiomila alle spalle più di me, e scopro di poter parlare con lui anche se le nostre esperienze orientistiche stanno a mille anni luci di distanza.

Poi vado in partenza con Cristian per dare il via agli Highlands Open 2007 e posso sentire la passione che mette fin nei minimi dettagli, arrivando secondo me ad autocriticarsi per cose risibili (in questo è mooooolto simile ad Andrea Rinaldi).

Poi mi scopro ad invidiare la decima frazione di Mariano alla Tiomila, 17 km in solitaria nel banale terreno scandinavo, a fare due chiacchiere con MicF fino a convincerci a vicenda che prima o poi il Risultato arriverà.

Poi è una pizza con Cosimo nel quale praticamente in un’ora si scaravolta l’orienteering come un guanto tra World Cup, WOC, AiglendsOpen... e spero che Cosim-O abbia visto le facce qi quelli dei tavoli vicini che ci ascoltavano come se fossimo davvero due marziani!

Ma in fondo resta la domanda di sempre: da dove avete tirato fuori Dario Stefani?

Se anche l’unico motivo di esistere dell’Er-Team fosse quello di averci portato Dario Stefani, ecco questo sarebbe un motivo sufficiente! Ma mi raccomando: per il futuro, le quote rosa!!!

[Nota di Dario Stefani, intervistato in proposito risponde:" Le donne devono stare a casa a cucinare e fare il bucato"]

5 commenti:

Stefano ha detto...

Ma chi volete mai che ci arrivi in fondo ad uno sproloquio del genere !!! Sembra il Presidente del Presidenti quando attacca a parlare sul palco!

Cosimo ha detto...

Io l'ho letto quando me lo avevi iniato, l'ho stampato e riletto andando in Altopiano con gli altri e di tanto in tanto ne rileggo le parti più divertenti... cmq tranquillo, basta che guardi il numero delle visite per capire che l'articolo viene letto...

MatPaz ha detto...

io lo ho letto tutto...
PS vorrei far notare che Stefano in trentino stà diventando membro di giuria ad onorem ma forse è solo una casualità...

Stefano ha detto...

In quel "forse" c'è tutta la mia volontà di essere presente al prossimo sorteggio giuria :-)

MatPaz ha detto...

:-) ok ti aspettiamo per i sorteggi