martedì 10 giugno 2008

Campionati Sprint - Passo Redebus

Bella due giorni di gare in casa Pergine, nonostante la pioggia che rovina un po' la scena.

Il sabato campionati Sprint a Pergine, tracciati da Lorenzo Vivian. Bella la prima parte di gara, quella cittadina, che obbligava ad essere sempre veloci e in anticipo nella lettura.
Il percorso diventa un po' monotono salendo verso la zona arrivo. Vero che a livello internazionale succede di vedere parti di gara davvero facili (la parte finale della qualificazione degli europei ad esempio), ma tenere l'atleta sotto pressione tutta la gara sarebbe positivo.
Forse un arrivo sempre nella zona nord della carta, ma in paese, avrebbe consentito maggior visibilità e un tasso tecnico elevato per tutta la gara.

Grande vittoria di Gian Simion, a cui adesso manca un titolo middle... ;)

Domenica si sale al Passo Redebus. Il nome parrebbe poterci portare fortuna, in realtà le nostre prove sono piuttosto anonime.
Tom corre bene ma incappa in un PM. Cosimo sbaglia clamorosamente in un paio di punti compromettendo un buon piazzamento. Il mio quinto posto potrebbe sembrare positivo; in realtà, non essendoci fisicamente, mi limito a fare una gara discreta tecnicamente. Gli altri prima o poi ci mettono l'errore grosso, io solo un paio di errori da 2 minuti e 3-4 sbavature da 20". Per il resto, pago sul piano fisico. Purtroppo per mezzo minuto manco anche la più grande soddisfazione che poteva darmi la giornata (ciao Rem! :) ).


Detto questo... un paio di note. Alla premiazione del sabato si è sentita elogiare l'efficienza trentina in campo orientistico. Io invece sono convinto che ci siano cose buone in Trentino come in Lombardia, in Veneto, nel Lazio e in Puglia. Ci sono poi cose meno buone nelle stesse regioni.
La vera forza dovrebbe stare non nella convinzione dei proprio mezzi (pardon... nella convinzione del saper fare le cose, parlando di mezzi siamo già fuori strada) ma nel saper crescere sempre, imparando anche dai propri errori. Movimenti più grandi e forti di noi lo fanno riuscendo così, a volte, addirittura ad anticipare i problemi.
Nell'esempio di Pergine:
  • in altre regioni ho visto pubblicare le liste di parternza qualche ora prima che non il venerdi sera alle dieci e mezza;
  • anche in altre regioni ho visto problemi con le classifiche, stampate in ritardo;
  • se si definisce la carta resistente all'acqua, ma poi la stampa non lo è... si forniscono i sacchetti in nylon. Chi ha poca esperienza crede al comunicato di gara e arriva con la carta mezza scolorita.
  • in molti casi ho visto e letto critiche per la stampa laser. Non ho tempo né voglia di verificare se esiste ancora la regola che obbliga la stampa tipografica per le gare fino alle nazionali (che era stata inserita dopo il "caso Refrontolo"). Ma se le rocce a Treviso sono poco leggibili al laser, quelle al Redebus lo sono di più? Eppure la leggibilità non mi pare molto diversa, mettendo a fianco le due carte.

3 commenti:

Andrea ha detto...

dal punto di vista organizzativo questa due giorni è stata molto negativa.
oltre a tutto quello che segnalavi, vi è stata l'indicazione di spostare l'orario di partenza della sprint per MW21 di mezz'ora ad un giorno dalla gara (come se non ci si aspettassero 100 concorrenti!) e, alla domenica, persone della stessa società messe di fila in griglia (ad esempio M40).
certo, dal punto di vista tecnico molto meglio la domenica del sabato (vedi blog di remo per le categorie master e un posto probabilmente inadatto alla gara), ma anche per la coppa italia c'é da capire se i tempi di percorrenza siano in linea con l'RTF (MA vinta in 46'? ME vinta in 42'?).

Anonimo ha detto...

Se posso dire la mia io non ho notato manchevolezze organizzative tali da essere segnalate con impeto. Se dovessi fare una critica è sul format della gara Sprint (zona di gara, griglie, eventuali qualifiche ...), ma questo è un aspetto che investe la Fiso e non la società organizzatrice.
Il discorso delle “autolodi” trentine è storia vecchia. Anche in Predaia durante le premiazioni si erano sentite cose del genere (ecco come si organizzano le gare ... i nostri terreni sono i migliori ... ecc.). Io penso però che l’autocelebrazione sia sempre controproducente, perché prima o poi nausea e induce a giudizi sbilanciati. Dirò di più: a chi ritiene di essere infallibile, o in qualche modo migliore, gli errori vengono sempre e inevitabilmente fatti pagare a prezzo maggiorato. Inoltre ogni sua mossa è sempre monitorata e analizzata scrupolosamente. Vale dunque la pena di muoversi con gli occhi perennemente puntati addosso? Io non credo, ma se a “loro” va bene così ...

Cris ha detto...

Sabato e domenica mi sono divertito, e l'ho scritto.
Ho solo sottolineato che secondo me un approccio da "maestri" difficilmente porta a crescere.