venerdì 13 agosto 2010
Dal vostro inviato, sempre da Vicenza: ALESSIO TENANI
1.Ciao Alessio, inutile nasconderlo, eri uno degli atleti annunciati con la migliore condizione però hai mancato l'accesso alla finale, con il senno di poi che cosa cambieresti della tua gara?
Affronterei in modo meno arrembante i primi punti, prendendomi meno
rischi tecnici. Col senno di poi farei più in sicurezza i primi 20' di
gara e cambierei ritmo sulla prima tratta lunga.
2. E' una domanda che ho fatto anche a Marco ma che mi incuriosisce molto, sei alla partenza di una gara così importante, mancano pochi secondi al via, in gioco c'è l'obiettivo di una stagione, che cosa ti passa per la testa? Hai pensieri?
Ho una routine pre-gara con uno schema mentale che ripercorre diversi
aspetti della gara: alcuni oggettivi, altri legati al momento
contingente. Le gare di orienteering sono un mix di componenti fisiche,
tecniche e mentali: vanno curate tutte e tre e trovare il giusto
bilanciamento per migliorare sempre.
3. Nella gara di ieri hai sbagliato il primo ed il terzo punto e ti sei ritrovato con Sedivy che però hai ben presto abbandonato per una scelta diversa dalla sua, come mai? Altra cosa, sia Marco che la Miki ci hanno detto che una delle cose più importanti di questi terreni è sapere rallentare, fino a camminare, per non perdere contatto con la carta, cosa ne pensi? Che approccio hai avuto alla gara di qualificazione?
Ho fatto la mia scelta di percorso; ho visto che lui è salito prima
tra le rocce ma non mi è sembrata una opzione migliore. La mia partenza
era stata problematica e ho voluto trovare il mio ritmo senza guardare
troppo quello che facevano gli altri; non volevo correre una gara passiva.
In una gara così su questo terreno sapevo di non avere troppo margine
per centrare la qualificazione in finale: ho voluto correre sul mio
limite ma sono andato un po' oltre all'inizio.
4. Con i tagli dello Stato ai Corpi Sportivi Militari, nel panorama orientistico italiano sei rimasto uno degli ultimi atleti professionisti, come vivi questa situazione? Un privilegio? Una responsabilità? Uno stimolo a crescere sempre? Pensi di riuscire a sfruttare appieno quella che, senza dubbio, è una situazione di vantaggio rispetto ai tuoi avversari?
Cerco di fare il mio lavoro con professionalità nel miglior modo
possibile, dando il massimo per il Gruppo Sportivo e la Federazione; ho
sempre dedicato molto tempo all'orienteering anche prima di entrare come
effettivo nella Forestale, è uno sport che mi ha sempre affascinato.
5. Leggendo i tuoi post sui WOC sembra che questa Nazionale sia sempre in crescita, sia sotto i il profilo dei risultati ma soprattutto sotto il profilo dello spirito di squadra, ci spieghi cosa intendi? Siete sempre più affiatati? Ci racconti qualche aneddoto?
L'orienteering è uno sport individuale ma i risultati arrivano anche
grazie al lavoro ed alla sintonia nel gruppo. Sia nei campi di
allenamento che nelle trasferte di gara passiamo tanto tempo assieme:
con il giusto affiatamento e tirando tutti nella stessa direzione si
fanno passi avanti; negli ultimi due anni questo aspetto è migliorato
molto, merito di noi atleti e del coach Kacmarcik.
6. Sarai felice di sapere che l'Italia è in procinto di ricevere i WOC 2014 e che una delle location in pole positon è Asiago i cui terreni hai sempre magnificato, sarai ancora nel giro della Nazionale? Come Thierry potresti chiudere la carriera ai Mondiali in casa... Sempre che tu abbia già in mente una data per il ritiro dalle scene internazionali ;-)
I Mondiali in casa sarebbero sicuramente motivo di stimolo, a maggior
ragione in uno dei terreni che da sempre preferisco come l'altopiano di
Asiago. Il mio sogno resta sempre quello del podio nella staffetta
iridata, chissà che quella non sia la volta buona...o chissà se non sarò
in gara nel trail-o :)
7. Ultima domanda, extra WOC: Emiliano Corona alla Forestale, è dai tempi di Jack Seidenari che non avevate un atleta al lancio di calibro per la vostra staffetta... A San Genesio sappiamo com'è andata a finire, a settembre partirete come favoriti per la vittoria del titolo italiano staffetta, che ne dici?
Penso che considerarci favoriti sia esagerato: il Gronlait schiera
2/3 della staffetta della nazionale (Seidenari-Schgaguler), con il
miglior orientista italiano di sempre -Michele Tavernaro, tuttora in
grande forma fisica- a completare il trio. I campioni in carica del
Primiero hanno dimostrato di avere i numeri per essere della gara da
protagonisti. Assieme al CUS Bologna saremo attori di una staffetta
molto tirata, questo è certo.
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