(foto pubblicate per gentile concessione limardo/sciuppi)
Dopo un paio d'anni si torna in Liguria per correre un campionato italiano. Questa volta il format è la middle, la gara più tecnica dell'orientamento, con orientamento veloce e preciso, secondo i dettami IOF.
Il sabato si corre a Capanne di Marcarolo. Terreno che a tratti ci ha ricordato El Chorro, in Spagna, e che richiedeva di essere davvero pronti atleticamente.
Per i tracciati in regia siede Guido Michelotti, e si vede che è uno che di regia ne capisce. Cambi di direzione e ritmo e tracciati che richiedevano molta precisione nella lettura della carta. Scelta ad una prima occhiata scontata per la 2, ma a fine gara si è visto che tanto scontata non era. Peccato per i tempi, un po' alti per una qualificazione.
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Quest'anno la qualificazione prevedeva una formula "cani e porci", nel senso che i 20 qualificati per batteria sono davvero tanti. L'er-team si sente chiamato in causa e risponde in massa: tutti qualificati, alcuni con tempi più da long che da middle.
Michele si permette il lusso di trovare punti a caso e canzonare il resto del gruppo: "Uno come me la finale la fa comunque!". Così sarà, in effetti.
Il giorno dopo ci si trasferisce a Piani di Praglia. Carta davvero ben fatta, terreno interessante e ancora una volta "spagnolo". Cambia il regista.
Personalmente perdo tre minuti alla 2 per uno svarione tecnico da principiante.
Per il resto una scelta lunga difficile da sbagliare (il 90% dei concorrenti corrono sulla strada) e un solo punto davvero decisivo per gli elite di punta: il 12, una discesa in direzione che poteva costare 30-40". Peccato, si poteva fare un percorso elite davvero di livello internazionale, con una carta del genere.
Michele piazza un ottimo 32'. Mariano, Tom, Cosimo, Cristian e Dario sono racchiusi in un paio di minuti, con Tom che solo a fine gara svela di essersi scavigliato il giorno prima. Si vede la stoffa del vero elite!
I complimenti vanno a Suppi e Suppino, autori di una grande prova. Allons Marcò!
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