Giorno 3 - 32 km - 750 m dsl – Aracena-Huelva – things can only get better (D:Ream : dedicata alla splendida giornata !)
Mi sveglio presto e realizzo subito tre cose : è Natale, non sono a casa mia e sento rumori di acqua che gorgoglia. Soprassiedo alle prime due e mi concentro sulla terza sperando ardentemente che si tratti di una tubazione rotta e che l'acqua abbia solamente allagato tutto lo splendido villino; apro la porta d'ingresso con il migliore sorriso per salutare i Bomberos che staranno sicuramente lavorando sulla falla ed invece mi trovo un desolato paesaggio di pioggia,fango e freddo. Buon Natale!
Lo comunico ai due maledetti che reagiscono con grida di giubilio e tripudio, felici come fosse un regalo di Natale: poi si accorgono che oltre a pioggia+fango+freddo c'è anche la nebbia e saltano abbracciati tra loro gridando in fiammingo : CHE BELLO CHE BELLO SEMBRA DI ESSERE A CASA !
Vabbè, partiamo. Solita colazione in un bar scaldato da un caminetto stile Luigi XIV di uno sperduto paese e poi inizia il toboga di sentieri. Veramente splendido il percorso e gli scorci di paesaggi che intravedevo tra il gocciolare del casco e le mie lacrime. Una giornata spettacolare di puro divertimento da single track in MTB se non fosse funestata dalla pioggia, dalla poca aderenza dei pneumatici, dal peso dei bagagli e dall'essere senza freni! Intervengo sui mezzi dei miei compagni (il mio unico compito nel viaggio era l'assistenza ai mezzi) e riesco a fare in modo che loro possano fermarsi , mentre sulla mia bici non tocco niente e procedo senza freni in modo di poter recuperare il terreno che perdo in salita. Il metodo funziona anche se con qualche rischio.
Raggiungiamo Jabugo (mi raccomando , si pronuncia come un rantolo raschiato all'inizio e sputato alla fine), centro culturale del maiale da prosciutto; qui si addestrano i suini ad essere, nel loro prossimo futuro, i migliori Jamon Serrano Pata Negra di tutta le penisola. Vista la serietà dei locali nell'impegno decidiamo di fermarci per un ristoro; entriamo in uno dei due bar aperti e prontamente ci facciamo servire il migliore prodotto anche se risulta essere allineato alla qualità di tanti altri provati ma superarne il costo di almeno tre volte. Ladri.
Sempre immersi nello splendido clima Belga arriviamo fino a El Repilado dove carichiamo le bici sul treno che ci trasferisce fino a Huelva; il percorso sarebbe stato da favola ma troppo lungo per i giorni (e le forze) a disposizione. Arriviamo a Huelva passando per favolosi monti dove regna sovrano il nulla! Incomprensibile per noi che in qualsiasi posto dell'Italia ci troviamo a passare siamo sempre accompagnati da abitazioni o edifici anche nei posti più sperduti; qui veramente sembra di essere nella natura.
Giorno 4 - 85 km - 250 m dsl – Huelva-Sanlucar – Sabotage (Beastie boys : dedicata alla Guardia Civil !)
Partiamo subito a mille, dal tavolino al buffet dell'albergo e siamo primi! Ci diamo dentro alla grande e buttiamo giù di tutto, liquidi e solidi con voracità ed impegno; finalmente una colazione per atleti .
Bon si parte e per strade asfaltate passiamo per la zona industriale portuaria della città di Huelva e quindi ci addentriamo nei boschi fino alla cittadina di Matasalascanas, dove ci fermiamo per un veloce rifornimento, e che rappresenta la fine del viaggio comodo: infatti adesso ci aspettano 30km di spiaggia di fronte al Parque Nacional de Donana.
I due Fiamminghi (per inciso ha tirato tutta la mattina Frankie ed abbiamo una media vicino ai 20km/h . una bestia!) hanno calcolato tutto e sanno anche gli orari della bassa marea ! Perciò quando tutte le congiunzioni astrali sono favorevoli ci lanciamo sulla spiaggia, nella parte dove l'oceano si è appena ritirato e quindi la sabbia è più dura. Premetto che prima di scendere sulla spiaggia abbiamo anche parlato con le guardie forestali per avere conferma del traghetto che alla fine del parco ci trasporterà sull'altra riva del fiume Guadalquivir .
Qui sulla spiaggia si fatica da morire, anche se siamo sulla sabbia bagnata ! Provo tutte le posizioni di pedalata, iniziando alla Miguel Indurain nelle cronometro sulla sua Espada e finendo come Ulisse quando esce dalla caverna di Polifemo, praticamente appeso a testa in giù sul telaio della bici!! ogni tanto rialzo lo sguardo e i due micidiali sono avanti a fare le foto alle dune e che altro ne so io!
Comunque procediamo e incrociamo anche fuoristrada di turisti che procedono a velocità elevate, finchè dopo circa 15km ci ferma una vettura della Guardia Civil. Documenti, chi siete, cosa fate, COSA FATE?, da dove venite, dove andate (due fiorini, aggiungo io sottovoce). Ci tengono bloccati per venti minuti parlando molto con la centrale, ed alla fine ci lasciano andare facendo le raccomandazioni di fermarsi se altri loro colleghi più avanti ci incrociano !?! Come avessimo scelta!!
Sembra ci fosse una autorità importante nel parco nazionale e quindi erano costretti a vegliare su tutti gli individui sospetti, figurarsi tre fessi in bici sulla sabbia!
Nonostante la voglia di morire mi assalga molte volte, arriviamo al traghetto ove un certo Caron Dimonio compagnia di navigazione Occhi di Bragia ci trasporta all'altra riva; qui prendiamo possesso di una lussuosa camera d'albergo che lasciamo solo tre ore dopo per una cena in città.
Raggiunto a piedi il centro per scegliere il posto dove mangiare applichiamo una tecnica semplice ed efficace : una Tapas ed un bicchiere in ogni locale affacciato alla piazza principale! Giuda Ballerino, sono in balla già al terzo locale! Qui esigo di spostare l'equilibrio del bevuto-mangiato da 1:1 ad almeno 1:2 ; i solerti figli del dio Merckx mi accontentano e riesco ad assaggiare 4 portate diverse consumando solo 2 birre (ma sotto c'erano 2 bicchieri di un generoso e subdolo Manzanilla). Mi sembra di ricordare di aver dormito in albergo quella notte.
Giorno 5 - 114 km - 700 m dsl – Sanlucar-Canos de Meca – We can be heroes (Bowie : dedicata a me ed alle mie chiappe !)
Altra colazione generosa che lancia una seria ipoteca sull'albergo e poi ci avviamo per la passeggiatina finale.
L' 80% della giornata è su asfalto e la parte iniziale non presenta paesaggi degni di nota (stiamo passando nell'entroterra di Cadiz) . L'unica nota turistica, messa in evidenza anche da cartelli lungo la strada, riguarda delle importanti saline ed una zona di sperimentazione di microalge per alimentazione ; entrambe queste fonti di produzione alimentari si trovano ai piedi di una vera e propria montagna di immondizia dove si raccoglie e sedimentano i rifiuti di tutta la regione e nell'aria per chilometri l'odore appesta la zona.
Ho osservato attentamente intorno a me e non sono riuscito a vedere le telecamere di Scherzis a Partes, ma sono ancora convinto che si sia trattato di una presa in giro. Spero.
Inizia verso Chiclana la parte bella del tracciato che ci permette di pedalare su strade bianche coperti dal fogliame di pini marittimi prima e nella brughiera poi.
Concedendoci un salutare pasto, finalmente arriviamo a 5 km da Canos de Meca e qui i fiamminghi partono come Dirk De Wolf e Rudy Dhaenens ai 41 km/h costringendomi ad un estenuante inseguimento; alzo anche la mano per chiamare l'ammiraglia ma niente da fare devo arrangiarmi con le mie forze.
Finalmente le porte di vetro degli Apartamentos Canos de Meca fermano i due cannibali che mi permettono di andare ad abbracciarli e scambiarci strette di mano come al termine delle migliori avventure.
Davvero non mi resta altro che ringraziarli per la splendida gita che mi hanno portato a fare e per l'immensa pazienza nell'avermi aspettato ad ogni incrocio.
Ho promesso loro che quest'estate ci ritroveremo per un altro giro in MTB, e già da ora inizierò ad allenarmi seriamente per farli morire, maledetti.
Preambolo ciclosofico
361 km e 4716 m di dislivello in 5 giorni, 10 kg di carico sulla bici, su sentieri e strade che neanche Dio si ricorda di aver creato, tra il 23 ed il 27 dicembre, quando l'unica preparazione fisico tecnica che puoi fare prima di partire e' andare a fare la spesa al supermercato in bici,e trovarsi a girare tra le corsie ancora in bici perche' e' cosi' freddo che non riesci a scendere dal mezzo.
percio' un'unica domanda: perche' l'ho fatto ?
Quando Tom mi ha chiesto se volevo andare (lui e' piu' fuso di me) subito ho detto si', poi ci ho pensato e quindi ho detto si'. saro' mona!
ma tornando alla domanda che mi ha accompagnato per i primi giorni di viaggio, non riesco a darmi una risposta, anzi drammaticamente allargo l'interrogativo a molte altre attivita' prive di senso ed autolesionistiche che sempre di piu' mi accompagnano.
escludo a priori l'istinto di sopravvivenza, credo che sia stato disattivato anni fa!
e' una sorta di esibizionismo ? ma se ci sono solo sassi che ci guardano lungo il percorso? e poi finita l'avventura mi vergogno a raccontarla perche' quando mi chiedono il motivo che mi ha spinto a farlo non so' cosa rispondere !!
forse e' la paura di invecchiare che i spinge, ma morire di infarto in salita forse e' peggio di invecchiare
che voglia sempre piu' mettermi alla prova? ma allora cos'e' che stabilisce il limite della prova da superare? potrebbe essere il giro del condominio a piedi o portare a termine l' Iditarod, percio' la Transandalucia e' una via di mezzo?
potrebbe essere un modo di rafforzare il carattere e resistere alla sofferenza, ma allora otto ore in un centro commerciale alla vigilia di natale sarebbero forse piu' dure!
insomma mi sembra che la risposta piu' vicina alla verita' ce l'abbia data Freud che ricollegava tutto alla sfera sessuale: certo, per fare un giro cosi' bisogna proprio avere la testa di caz.. !
Compagni di viaggio
ideatore e promotore della gitarella e' Tom, lui ha praticamente fatto tutto !!
suo amico da lunghi anni e sopravissuto ad altre avventure, nonche' secondo componente della comitiva e' il mitico Frankie (ovviamente qui non usiamo il suo vero nome,come nei migliori processi alla mafia). qulle poche volte che Tom aveva dubbi sulla direzione da prendere , lui interveniva con il GPS e risolveva ogni dubbio.
il terzo mona sono io.
Appoggio logistico in Siviglia e' Pedro Pasi che con finto grande rammarico dice che non puo' venire: e' riuscito ad organizzare negli stessi giorni un campo allenamento a Canos de Meca con 180 persone (2-3 allenamenti al giorno). credo sia stato sveglio anche di notte per non rimandare l'evento ed essere sicuro di rinunciare al transandalucia-suicidio.
Giorno 0
chi dall' Italia e chi dal Belgio arriviamo tutti a Siviglia, ritrovo al negozio di bici che ci affitta i mezzi: 2 ruote (tonde), 1/2 freno ed una sella (tipo cilicio) sono la fornitura di base.
poi con Pedro andiamo a cena (birra e gamberi). Se ci fosse stato qualcuno che si fosse alzato ed avesse baciato Tom avrei intuito che poteva essere l'ultima cena!!
Giorno 1 - 66km - 1466m dsl - Siviglia, Almaden - it's a long way to the top (AC/DC ; ogni giorno canticchiavo una canzone per superare i momenti di sconforto. questa e' dedicata all'immane ascesa della giornata)
sveglia alle 8 a casa di pedro e colazione; noi siamo pronti in dieci minuti e pedro vuole accompagnarci per il primo tratto di percorso. Si prepara in pochissimo tempo, sbroglia due tre lavoretti, stampa 618 cartine, manda otto mail, cambia due volte la bici, credo porti in visita una scolaresca a Gibilterra, e partiamo subito : sono le 13 puttana miseria !!
c'e' il sole ed il percorso si snoda sulla linea ferroviaria di una vecchia miniera, poi di paese in paese, di montagna in montagna, di nuvola in nuvola tocchiamo la luna, giriamo a sinistra e siamo arrivati !!!
sono le 19.30, e' notte (ma abbiamo le luci, ed ovviamente anche il casco: siamo bravi bambini). L'albergo ci ospita allegramente e consumiamo forse la migliore cena di sempre, bevendo e mangiando a volonta' e pagando pochissimo. Che bellezza !!
Giorno 2 - 60 km - 1350 m dsl - Almaden, Aracena - i hope you die (the bloodhound gang : dedicata ai due figli del dio mercks che mi hanno fatto morire)
facciamo colazione in un bar del paese con tostada (pane scaldato, ignoranti!) olio, sale e caffelatte che loro pomposamente chiamano "caffe' con leche" .I locali che gia' affollano il bar vanno giu' di brutto con bicchieroni di alcool puro colorato. e fumano, bestia se fumano!!
Poi si parte, il culo mi fa' gia' male ma non ci penso ammirando il paesaggio: e' fantastico ed il sole brilla. qui finiscono le belle notizie, perche' inizia l'ottovolante delle salite e discese, per poi finire in pratoni in pendenza costellati di bovini (non ho verificato se si trattava di maschi o femmine, avendo le borse rosse abbiamo preferito mantenere un buon ritmo di pedalata!). pranzo al sacco ma non lungo la strada deserta bensi' 1 km pi' in SU' , sulla riva di una diga artificiale perche' i due maledetti fiamminghi sono romantici quando meno te lo aspetti.
si riprende a pedalare per sentieri che poi i due amici mi hanno detto essere bellissimi fino ad un albergo a 4 stelle lucidissime con terme e balle varie. Facciamo una doccia e poi ci ammorbidiamo nel tour termale. Segue cena della vigilia di natale nel lussuoso ristorante che ad un prezzo discutibile ci serve un primo un secondo ed un dolce. Pero' e' prevista una bottiglia di vino a testa e ce ne ciucciamo due e mezzo (13.5 gradi), riponendo il rimanente nella borraccia per gli imprevisti del viaggio !!!
5 commenti:
Vorrei scatenare 92 minuti di applausi per il "preambolo" che mi toglie le parole dalla tastiera. "Perchè lo fai?" è il sinonimo di metà delle ca..ate che accompagnano i nostri fine settimana!
Condivido in pieno tutto, dalla sfera sessuale alla paura di invecchiare alla ricerca di una qualunque genesi di autostima...
You're the Boss!
Ps: la foto, ovviamente, è da urlo...
"dal fogliame di pini marittimi"
deve essere davvero stupenda una terra dove persino i pini hanno le foglie!!
:-)
Ma tra Jabugo e Brendola che differenza c'è? (Per via dei prosciutti ovviamente)
Dario Stefani ha detto..
Caro Dario Pedro devi capire che pedalando a testa bassa tutto ciò che mi sovrasta lo vedo come ombra proiettata sulla sabbia quindi un ago di pino si proietta a terra come foglia. Ma dalla tua altezza non puoi capire queste cose!
Heilà Stefano, le differenze tra Brendola e Jabugo si misurano principalmente nella quantità di gente ubriaca che trovi in giro!
Più in Spagna ... ovviamente
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